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GLADIATORI, ESERCITO ROMANO, ATLETICA PESANTE

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LA GLADIATURA: CONSIDERAZIONI DEGLI ANTICHI INTELLETTUALI
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Plinius

Princeps Senatus






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MessaggioInviato: Mer Apr 06, 2005 2:03 pm    Oggetto:  LA GLADIATURA: CONSIDERAZIONI DEGLI ANTICHI INTELLETTUALI
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I giuochi gladiatori, chiamati dai Romani munera , erano spettacoli su cui non tutti avevano pareri concordanti. Ne abbiamo un esempio noi moderni con le attuali trasmissioni televisive di "reality show" dove alcuni protagonisti vengono ripresi ininterrottamente dalle telecamere, senza cessare un attimo neanche nei loro momenti di intimità, con dubi risultati sul buon gusto in genere.
Analoga contrapposizione di giudizi esistevano, tra le persone della classe colta del periodo, nel giudicare i gladiatori e i loro spettacoli. Erano divisi tra coloro che ammiravano i gladiatori per il loro coraggio e coloro che se ne sentivano respinti per la crudezza, ferocia e mancanza di rispetto per la vita umana considerata null'altro se non oggetto di trastullo.
I primi li conisderavano l'ipostasi del coraggio (cioè rappresentazione di una realtà ideale) per il fatto che non temevano la morte, mentre gli altri li ritenevano dei volgari omicidi di professione (infames)
Resta comunque significativo che i gladiatori che non fossero schiavi di guerra o per debiti e che quindi erano liberi, non erano ammessi al senato e all'ordine equestre.

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Plinius/Ettore Argan

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Ma, se un tiranno usurpa il potere e prescrive al popolo quel che deve fare, è anche questa una legge? (Alcibiade)

Quanto più volgare è l'uomo politico, tanto più stridente è il linguaggio. (P.C. Tacito)
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Adv



MessaggioInviato: Mer Apr 06, 2005 2:03 pm    Oggetto: Adv






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Tvllia

sagittarius





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MessaggioInviato: Mer Apr 06, 2005 7:32 pm    Oggetto:  
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Ehmmm... Embarassed

Citazione:
Resta comunque significativo che i gladiatori che non fossero schiavi di guerra o per debiti e che quindi erano liberi


Non vorrei mettere in imbarazzo Plinius, ma forse ti confondi.

I gladiatori potevano essere sia prigionieri di guerra, sia persone che per debiti non pagati finivano a fare i gladiatori. Costoro erano tutti quelli che combattevano a torso nudo.

Gli uomini liberi (cittadini) invece che per fama, sprezzo pericolo, ricchezza, o necessità di vita si davano volontariamente al mestiere di gladiatore, costoro erano quelli che combattevano atorso coperto, cioè rivestiti da una tunica.

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Tvllia/Rita Lotti

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"Non troveremo mai la verità se ci accontentiamo di ciò che è già stato scoperto.
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Caesar

Tribunus






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MessaggioInviato: Mer Apr 06, 2005 7:45 pm    Oggetto:  
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Tulliaccia,
credo che Plinius abbia voluto scrivere che che TUTTI i gladiatori non erano reputati degni di essere ammessi in quelle istituziuoni. Very Happy

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Caesar
Pietro Silva
Milovan Gilas scrisse che la memoria tende a modificare i fatti per farli quadrare con le necessità del presente.
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Plinius

Princeps Senatus






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MessaggioInviato: Gio Apr 07, 2005 11:00 am    Oggetto:  
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Ha interpretato bene Caesar, Tullia.
Evidentemente non ho espresso bene e appena superati problemi tecnici del forum chiarirò meglio.

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Plinius/Ettore Argan

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Plinius

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MessaggioInviato: Gio Apr 07, 2005 11:20 am    Oggetto:  
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Alcune fonte dimostrano come l'aspetto morale fosse sentito almeno in una cerchia di cittadini romani e tra questi, schierati su una delle due opinioni maggiori, troviamo uomini famosi.
Cicerone e Seneca (Seneca per alcuni aspetti), ne vedevano il valore e il coraggio; l'imperatore Galliano e Tertulliano ne esecravano la ferocia e la brutalità.
Ricordiamo che Cicerone, in un suo famoso passo delle Tusculanae Disputationes, scrisse:
“Quali ferite sopportano i gladiatori, uomini rovinati o barbari! Pensa al modo in cui quelli che sono stati ben addestrati preferiscono ricevere un colpo piuttosto che schivarlo ignominiosamente! Quanto spesso appare come se nulla fosse loro più gradito del soddisfare il proprio padrone o il popolo. Anche pieni di ferite mandano a chiedere ai padroni quale sia la loro volontà: se essi sono soddisfatti, da parte loro essi sono pronti a riconoscersi vinti. Quale gladiatore di valore modesto ha mai gemuto? Quale ha mutato espressione? Quale ha assunto posizioni sconvenienti non solo nel corso del combattimento, ma anche al momento di sottomettersi? Chi, una volta sottomesso, ha ritratto il collo al momento del colpo di grazia?…Ad alcuni lo spettacolo gladiatorio appare crudele e inumano e non so se, ora, sia così; quando, infatti, dei malfattori combattevano armati all’ultimo sangue, forse molte esortazioni dei filosofi a sopportare il dolore e la morte potevano valere a parole, ma la vista di quegli spettacoli era l’esempio migliore.”

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Plinius/Ettore Argan

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Dr Domus

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gladiatores


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MessaggioInviato: Ven Apr 08, 2005 11:43 pm    Oggetto:  
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Plinie! Puoi citarmi il passo esatto di Cicero? Molto interessante.
La controversia fondamentale del popolo romano attorno ai gladiatori (e per popolo intendiamo coloro che hanno scritto, dunque una frangia non definitiva dell'intera della civiltà romana) credo riguardi l'opposizione tra conservatori e innovatori di quell'epoca.
Da un lato è difesa la cittadinanza romana come valore assoluto, motivo di guerre civili, principio di nobiltà e superiorità. Dall'altro i gladiatori (schiavi, dunque non cittadini) diventano gli eroi e i modelli da emulare dai giovani e addirittura dalle donne (Marziale, Giovenale).
Quale dunque il senso della romanità se un romano è meno importante di uno schiavo combattente?
Anche l'anti filo-ellenismo da parte di alcuni romani, si inquadra nel tentativo conservatore delle arcaiche tradizioni romane...
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Plinius

Princeps Senatus






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MessaggioInviato: Sab Apr 09, 2005 9:45 am    Oggetto:  
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arsdimicandi, ho cercato di ricordare i passi con le citazioni ma non li ricordo. Mi dispiace.

Ricordo pure che Livio ha parlato degli auctorati, categoria di gladiatori costituiti da uomini liberi che avevano il loro sangue in vendita. Erano disprezzatissimi perchè rinunciavano al loro status di cittadini liberi per la durata del contratto di gladiatore che sottoscrivevano per cmpenso.

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Plinius/Ettore Argan

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Bibliolathas

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MessaggioInviato: Sab Apr 09, 2005 10:29 am    Oggetto:  
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Omnibus sodalibus sal. pl. dicit Bibliolathas

Forse ho recuperato il passo:
dovrebbe essere II. [17,41] Wink

"...Tantum exercitatio, meditatio, consuetudo valet."
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Plinius

Princeps Senatus






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MessaggioInviato: Sab Apr 09, 2005 11:23 am    Oggetto:  
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Bibliolathas, grazie del prezioso e provvidenziale aiuto.
Very Happy Wink Hai un caffè pagato.

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Plinius/Ettore Argan

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evo

Tiro






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evo is offline 






MessaggioInviato: Mar Feb 15, 2011 7:01 pm    Oggetto:  
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Scusate la mia grossa e grassa ignoranza, ma qualcuno sa dirmi perche' Spartacus insieme ad altri gladiatori si ribellarono a Roma, se tale attivita' era prestigiosa e ben remunerata? Grazie.
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Gennaro Fratino
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Tvllia

sagittarius





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MessaggioInviato: Mar Feb 15, 2011 8:57 pm    Oggetto:  
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Evo, essere gladiatori non era un'attività prestigiosa, anzi era abbastanza dura e pericolosa. La scuola era praticamente una galera, dove i gladiatori dovevano sottostare a regole durissime, e per mancanze venivano puniti duramente.
I gladiatori erano considerati dai benpensanti come feccia, perchè svolgevano un'attività non consona al cittadino romano, mentre il popolo li adorava come noi oggi facciamo con i giocatori di calcio.
Remunerati sì, lo erano e molto, proprio come oggi un moderno giocatore di calcio, con la differenza che i calciatori non rischiano la vita Very Happy

Spartaco era uno schiavo, e in quella veste avviò una rivolta, come tante ce ne furono nella lunga storia di Roma. Diciamo però che essendo un combattente (si dice avesse anche militato nell'esercito romano), ebbe più visibilità e fortuna perchè riuscì a sconfiggere varie volte gli eserciti di Roma, facendo parecchi danni su è giù per la penisola ed istigando alla rivolta migliaia di schiavi. La sua rivolta venne chiamata la "terza guerra servile" e fu la più impegnativa da domare. La crocifissione di 6000 schiavi sulla Via Appia, la fece apparire feroce e terribile.

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Tvllia/Rita Lotti

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evo

Tiro






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MessaggioInviato: Mer Feb 16, 2011 10:46 am    Oggetto:  
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Pero' se non sbaglio ho letto che circa la meta' dei gladiatori erano ex-cives romani, che decidevano spontaneamente di diventare gladiatori, e quindi schiavi. Question
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Gennaro Fratino
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Silla

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MessaggioInviato: Mer Feb 16, 2011 6:34 pm    Oggetto:  
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Ai tempi di Spartaco i gladiatori erano per la grandissima parte schiavi di guerra o criminali. Solo verso la fine del secolo e soprattutto con le leggi augustee i cittadini intrapresero "in massa" la via della gladiatura
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Silla/Luca Ventura

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"O straniero, riferisci agli Spartani che qui
noi giacciamo, obbedienti ai loro ordini"
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evo

Tiro






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evo is offline 






MessaggioInviato: Mer Feb 16, 2011 11:33 pm    Oggetto:  
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Adesso e' piu' chiaro.
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Gennaro Fratino
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Dr Domus

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gladiatores


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Dr Domus is offline 




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MessaggioInviato: Gio Feb 17, 2011 12:06 am    Oggetto:  
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C'è un'altro dato importante. I cittadini che si sottoponevano per contratto al Ludus gladiatorio (auctorati) non diventavano ex-cives. Essi rimanevano cittadini romani, pur perdendo taluni (secondari) diritti. C'era una bella differenza tra un condannato ad ferrum (prigioniero di guerra, criminale o schiavo) e un romano che decideva di intraprendere la gladiatura magari perchè pieno di debiti, o semplicemente annoiato...
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Dario Battaglia
Per correttezza, si prega di riportare la fonte degli argomenti qui discussi nel caso vengano girati e argomentati su altri forums
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