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GLADIATORI, ESERCITO ROMANO, ATLETICA PESANTE
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Maecenas Veteranus
Età: 63 Registrato: 29/12/06 22:08 Messaggi: 195
Località: Milano Interessi: storia, trekking, sport, fotografia Impiego: Logistica Sito web: http://www.enricopanta...
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Pensiamo all'antica Grecia ed alla sua successione da parte di Roma, prendiamo il bacino mediterraneo, comune ad entrambe le civiltà, prendiamo le circa 500000 iscrizioni dell'Urbe ancora visibili (una parte certamente rispetto a quello reali del tempo) più i grandi ritrovamenti greci e scopriremo che in entrambe le civiltà il livello di comprensione degli scritti doveva essere
decisamente notevole così come quelo dello scrivere.
I romani svilupparono successivamente l'alfabeto greco, ripreso al tempo da quello fenicio, ma soprattutto rispetto ai greci essi, grazie al prezioso contributo della scrittura, ampliarono quello che in origine era un utilizzo di tipo mercantile e commerciale in quello che divene poi un utilizzo al fine di costruire e salvaguardare il potere dello stato ovunque esso fosse rappresentato: si trattava quindi di un'alfabetizzazione di massa tra i nobili, attuato con ogni probablità tra gli stessi militari durante le lunghe marce .
Del resto il potere e di conseguenza le gerarchie militari non avrebbero mai potuto fare a meno di questo prezioso strumento divenuto anche importante per consolidare l'ideologia della conquista e dell'espansione. _________________ Gli Spartani non chiedono quanti siano i nemici,ma dove sono.....
Enrico Franco Pantalone
Ultima modifica di Maecenas il Dom Giu 29, 2008 8:22 am, modificato 1 volta in totale |
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GLADIVS Consul
Età: 34 Registrato: 08/06/07 20:06 Messaggi: 1175
Località: Campvs Sanvs (Neapolis) Interessi: Storia, tattica e strategia militare, lettura, armi, arti marziali, lingue, mitologia Impiego: discente-idroforo Sito web: http://natosbagliato.s...
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Si ma Roma, nonstante l'abnorme quantità di epigrafi conservate dal punto di vista dei volumina papiracei era in nettissima inferiorità rispetto alla grecia, infatti nelle stesse biblioteche del mondo romano si conservavano nella maggior parte dei casi opere greche che erano estremamente diffuse in forma papiracea, roma ha raggiunto il "pareggio" dopo alcui secoli in cui le opere latine scarseggiavano, l'alfabeto latino inoltre è frutto di una mediazione etrusca di quello greco, che affonda le sue radici nel fenicio e ancor prima nel cananeo.
Per quanto riguarda l'alfabetizzazione nell'impero, soprattutto nel periodo classico, si ebbe un picco di alfabetizzazione della popolazione che è stato eguagliato solo dopo la rrivoluzione industriale, in pratica l'altro ieri...e non in tutte le parti del mondo ovviamente (basti pensare al diffuso analfabetismo in Italia delle classi più povere fino a metà del secolo scorso...) _________________ "Dulce et decorum est pro patria mori"
"Fortes fortuna adiuvat"
"Ζεύς σωτήρ καί Νίκη"
Gladivs - Francesco Saverio Quatrano |
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Tvllia sagittarius
Età: 53 Registrato: 11/03/05 18:24 Messaggi: 2198
Località: Mvtina Interessi: tanti Impiego: impiegata
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Dalla quantità e varietà degli scritti ritrovati in ambito romano, si capisce che l'alfabetizzazione allora era davvero molto diffusa. Pensiamo alla quantità enorme delle epigrafi statali o municipali, pensiamo alle onnipresenti didascalie su monumenti o statua, pensiamo alle sterminate necropoli per la maggior parti parlanti; come non pensare poi alle pubblicità dipinte sui muri delle cittadine romane grandi e piccole (non c'erano solo a Pompei... ), pensiamo ai graffiti che chiunque tracciava sia in casa sia al di fuori, per COMUNICARE a tutti coloro che leggevano un qualcosa.
Questi esempi dimostrano che moltissimi abitanti del mondo romano sapevano leggere. Di certo sono livelli che effettivamente solo di recente l'Europa e l'Italia hanno eguagliato.
I militari romani poi, furono uno strumento di diffusione incredibile. E l'essere parte dell'impero romano comportava in primis sapere leggere e scrivere perchè lo stato romano si fondava soprattutto sulla scrittura.
Che civiltà meravigliose!
Valete _________________ Tvllia/Rita Lotti
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"Non troveremo mai la verità se ci accontentiamo di ciò che è già stato scoperto.
Quelli che hanno scritto prima di noi non sono dei padroni, ma delle guide.
La verità è aperta a tutti e non è stata ancora trovata per intero" |
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Maecenas Veteranus
Età: 63 Registrato: 29/12/06 22:08 Messaggi: 195
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Beh Tullia e Gladius, il momento forse decisivo affinchè la scrittura iniziare ad esercitare quel potere importante fu a cavallo tra il VI ed il V secolo, e siamo in Grecia, dove iniziano ad estendersi materialmente a più gente la comprensione delle lettere che permetterono di riportare le leggi per iscritto e d'imporre l'ostracismo ad un politico indesiderato nelle polis, infatti il voto veniva scirtto su una tavoletta di coccio e di voti validi dovevano essere almneo 6000 a favore..... _________________ Gli Spartani non chiedono quanti siano i nemici,ma dove sono.....
Enrico Franco Pantalone |
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GLADIVS Consul
Età: 34 Registrato: 08/06/07 20:06 Messaggi: 1175
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appunto! ci sono avuti picchi che solo oggi si eguagliano! _________________ "Dulce et decorum est pro patria mori"
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Gladivs - Francesco Saverio Quatrano |
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Flavius Stilicho Consul
Età: 31 Registrato: 15/06/06 20:44 Messaggi: 1606
Località: Avgvsta Pervsia Interessi: Storia Romana, Tardo Romana- Bizantina, Lettura Impiego: studente Sito web: http://franuf1aviosti1...
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La cultura e la schiavitù non vanno molto d'accordo... E il Medioevo, si sa, è stata un'epoca in cui il diritto civile si insegnava sulla punta di una spada e buona parte della popolazione era completamente in balìa del signorotto locale.
A che serviva saper leggere le leggi emanate dal Re quando si sapeva che si sarebbe imposta sempre e comunque la volontà di una sola persona? _________________ Flavius Stilicho
Francesco Bindella
Alme Sol, curru nitido diem qui
promis et celas aliusque et idem
nasceris, possis nihil urbe Roma
visere maius. |
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GLADIVS Consul
Età: 34 Registrato: 08/06/07 20:06 Messaggi: 1175
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Quali leggi? La scrittura nel medioevo era strettamente legata alla religione, solo i chierici e una ristretta parte della nobiltà sapeva leggere scrivere e fare di calcolo... _________________ "Dulce et decorum est pro patria mori"
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Gladivs - Francesco Saverio Quatrano |
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Silla Praefectus
Età: 38 Registrato: 12/03/05 19:25 Messaggi: 830
Località: Tergeste
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Ma quale medioevo? forse all'epoca dei longobardi o di Carlo Magno...
Ma dopo, dal XI secolo in poi in Italia con lo sviluppo dei comuni le cose cambiano e di molto.... Il potere si sposta dalla chiesa cittadina alla casa del podestà... In alcuni centri il governo è retto da 2 consoli, e la gente scriveva... Non limitiamoci ai soliti luoghi comuni...
ci sono rimaste le cronache cittadine, in cui si scrivevano i fatti più importanti anno per anno... Si redigevano contratti (per l'usura o meno.... ), e non erano scritti da clerici o nobili, visto che i comuni non erano retti nè da clerici nè da nobili...
E c'erano le leggi scritte, ogni comune aveva le proprie _________________ Silla/Luca Ventura
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"O straniero, riferisci agli Spartani che qui
noi giacciamo, obbedienti ai loro ordini" |
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GLADIVS Consul
Età: 34 Registrato: 08/06/07 20:06 Messaggi: 1175
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Si ma l'alfabetismo all'epoca non aveva la diffusione che ha avuto nell'epoca romana...anche nel governo dei comuni vi erano persone istruite. _________________ "Dulce et decorum est pro patria mori"
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Gladivs - Francesco Saverio Quatrano |
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Silla Praefectus
Età: 38 Registrato: 12/03/05 19:25 Messaggi: 830
Località: Tergeste
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E quindi? _________________ Silla/Luca Ventura
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GLADIVS Consul
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E quindi la scrittura era posseduta solo da "caste" sociali nel medioevo, mentre prima era una cosa di libera fruizione, le leggi erano anche scritte...ma quanti erano in grado di leggerle? _________________ "Dulce et decorum est pro patria mori"
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Gladivs - Francesco Saverio Quatrano |
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Silla Praefectus
Età: 38 Registrato: 12/03/05 19:25 Messaggi: 830
Località: Tergeste
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GLADIVS ha scritto: | E quindi la scrittura era posseduta solo da "caste" sociali nel medioevo, mentre prima era una cosa di libera fruizione, le leggi erano anche scritte...ma quanti erano in grado di leggerle? |
Oh, beh, si è fatto un passo avanti....almeno ora si ammette che non solo la chiesa tenesse la scrittura per sè....  _________________ Silla/Luca Ventura
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GLADIVS Consul
Età: 34 Registrato: 08/06/07 20:06 Messaggi: 1175
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si ma l'educazione ai laici da chi veniva impartita nella maggior parte dei casi?dove si mandavano i rampolli a studiare? _________________ "Dulce et decorum est pro patria mori"
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Silla Praefectus
Età: 38 Registrato: 12/03/05 19:25 Messaggi: 830
Località: Tergeste
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Nelle università! Col XII secolo inizia un'espansione dell'alfabetizziazione (se scrivevano così erano messi bene ) laica non più tenuta nelle mani ecclesiastiche, grazie allo sviluppo dei comuni, delle università - appunto -, del diritto romano - usato nei comuni per le leggi.
Non metto mica in dubbio che la chiesa detenesse la cultura, dico che ad un certo punto, durante il XII secolo, vi è uno sviluppo gerale importante di cultura, alfabetizzazione e produzione letteraria non ecclesiastica bensì laica!
Occhio a generalizzare il medioevo.... _________________ Silla/Luca Ventura
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Ultima modifica di Silla il Lun Lug 07, 2008 2:30 pm, modificato 1 volta in totale |
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Claudio Centurio Hastatus
Età: 49 Registrato: 06/06/05 19:44 Messaggi: 234
Località: Parma Interessi: Storia (Antica e Medioevale), disegno, palestra, football americano, rievocazione storica, fantasy e i giochi di ruolo, anche dal vivo, leggere Impiego: Istruttore fitness, studente, fumettista(?)
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Vorrei ricordare che il primo "Studium" risale al 1050 circa con Irnerio che insegnava diritto a Bologna.
A Parma lo "Studium Universitatis" risale addirittura al 980.
Poco dopo sorgono le Università di Parigi e in altre località.
Come dice giustamente Silla bisogna stare attenti a generalizzare il Medioevo. Questo bellissimo periodo soffre di pregiudizi che derivano addirittura dall'Illuminismo e che ci siamo trascinati fino a qualche anno fa e alcuni di essi ancora sopravvivono.
Come quello che vuole un cavaliere disarcionato a guisa di una tartaruga rovesciata o dell'esistenza degli sbandieratori....  _________________ Titus Claudius Cincinnatus/ Claudio Casti |
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