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GLADIATORI, ESERCITO ROMANO, ATLETICA PESANTE
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La linothorax
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velthur Ospite
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Salvete!
Vorrei sottoporre agli utenti del forum un mio quesito riguardante un tipo di protezione individuale piuttosto diffuso in ambito greco e italico (ma non solo) e attestato dal VII fino al I sec. a.C.: la linothorax.
Nonostante esistano molte rappresentazioni artistiche di questa corazza, l’assenza di rinvenimenti archeologici non ha finora permesso di determinarne l’esatta struttura. Dando per assodato che questa corazza fosse realizzata in materiale deperibile (lino, cuoio o, forse, entrambi), vorrei chiedere se qualche utente (che magari ha fatto delle sperimentazioni in tal senso) può fornirmi dei dati o formulare delle ipotesi al riguardo. |
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Adv
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Dr Domus Site Admin
gladiatores
Età: 54 Registrato: 10/03/05 22:31 Messaggi: 1637
Sito web: http://www.arsdimicand...
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Salve Velthur.
Bisogna anzitutto specificare che il linothorax citato dalle fonti letterarie, è delimitato a un arco cronologico più ristretto rispetto a quello realmente interessato al suo utilizzo, che è attestato invero sin dall'epoca micenea (XVI-XIII sec. a.C).
Inoltre bisogna chiarire che con il termine thorax non si intende esclusivamente una corazza rigida, e tantomeno solo a una corazza "corpetto" simile ai thoraka metallici. Il thorax più essere a forma di tunica, e può essere morbido o elastico, a segmenti, etc.
Il lino, irrigidito o imbottito, come la lana (lanothorax), come il feltro o il cuoio, possono essere tutti thoraka a prescindere dalla forma o dalla consistenza, purchè offrano (soprattutto ai colpi di punta) protezione efficacie. _________________ Dario Battaglia
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velthur Ospite
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Ti ringrazio per la precisazione. Vorrei sottoporti l’immagine di un bronzetto etrusco che indossa un tipo di corazza che potrebbe rientrare nella tipologia di cui accennavi. L’unica mia perplessità riguarda la sua struttura: in alcuni testi è descritta come corazza a lamelle, in altri viene chiamata genericamente linothorax.
Allego un'altra foto: è un’immagine del cosiddetto “Marte di Todi”. Anche in questo caso non ho trovato sui testi una definizione univoca sul tipo di corazza indossata (a me sembra una corazza a lamelle).
Tu cosa pensi al riguardo?  |
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Tvllia sagittarius
Età: 53 Registrato: 11/03/05 18:24 Messaggi: 2198
Località: Mvtina Interessi: tanti Impiego: impiegata
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Per me sono corazze a lamelle, tutte e due _________________ Tvllia/Rita Lotti
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"Non troveremo mai la verità se ci accontentiamo di ciò che è già stato scoperto.
Quelli che hanno scritto prima di noi non sono dei padroni, ma delle guide.
La verità è aperta a tutti e non è stata ancora trovata per intero" |
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Dr Domus Site Admin
gladiatores
Età: 54 Registrato: 10/03/05 22:31 Messaggi: 1637
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La prima, il Marte, è certamente una di quelle corazze composite formate da un involucro organico di forma classica greca, rinforzato con lamelle di materiale inconosciuto.
Il secondo, sempre da Todi se non erro, presenta la tipica sovrapposizione telescopica sul tronco delle segmentate, chiaramente individuabile nel profilo e nella tipica sovrapposizione.
I riquadri non sono lamelle o piastre al pari delle scaglie, poichè la scaglie hanno bisogno di una sovrapposizione laterale, oltre che longitudinale. I riquadri visibili in questo reperto invece, sono adiacenti, contravvenendo al sistema della protezione mediante scaglie, lamelle o piastre. E' probabilmente uno dei prototipi delle segmentate organiche, sebbene con humeralia alla greca. _________________ Dario Battaglia
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Pentesilea Centurio Princeps
Età: 35 Registrato: 21/05/07 21:40 Messaggi: 381
Località: Barcino [Taraconensis] Interessi: roma e i sui romani xD Impiego: studentesa, guida turistica, archeologa Sito web: http://www.fotolog.com...
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una curiosità...
erano guerrieri e andavano con le gambe nude?
o magari solo facevano le sculture così ma in rialtà avevano alcuna protezione alle gambe?
...scusatemi per la mia incultura sull'abigliamento militare...  _________________ Pentesilea / Rocio Manuela Cuadra
Alea Iacta Est
Veritas Odium Parit
Verba Movent Exempla Trahunt |
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velthur Ospite
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Sembra che l'uso degli schinieri non fosse generalizzato; forse era appannaggio delle classi più abbienti, le sole che potevano permettersi una panoplia completa. A tale proposito allego una celeberrima rappresentazione di battaglia da un vaso greco esportato in Etruria nel VII sec. a. C. (l'olpe Chigi) 
Ultima modifica di velthur il Mer Mar 12, 2008 10:38 am, modificato 1 volta in totale |
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velthur Ospite
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La proposta di considerare la corazza del guerriero del Falterona come un prototipo delle laminate organiche è molto suggestiva ; io pensavo ad un’ipotesi più convenzionale, ovvero che si trattasse di una corazza in materiale organico la cui zona addominale era stata “rinforzata” con 4 ordini sovrapposti di frange di cuoio o tessuto (una struttura simile alle pteryges, tanto per capirsi). Fra l'altro, la mia proposta si basa sul fatto che dei rinforzi addominali per corazze composite compaiono anche in diverse raffigurazioni vascolari (come quella dell'immagine che allego, che parrebbe realizzata con delle squame).  |
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Durus Sardicus Valerio Centurio Princeps
Età: 37 Registrato: 22/02/07 13:51 Messaggi: 351
Località: Milano/Oristano
Impiego: studente/gigolò
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beh non sarebbe impossibile che abbiano messo dei rinforzi nelle parti che potevano essere colpite piu facilmente anche se io mi accorgo di un cosa quasi tutte le armature non proteggevano il collo e le clavicole in maniera adeguata, ma porca miseria hai un holpon da un metro di diametro che te frega del busto e di rinforzare li quando poi di scannano sul collo che lasci scoperto? _________________ Spiacque assai a un certo Tito Manlio,
di nobilissima stirpe, di vedere così grande insulto rivolto alla propria nazione e che nessuno
di così numeroso esercito si presentasse.
Manlio, per tale ragione, si fece avanti, non
tollerando che la gloria romana fosse turpemente offuscata da un Gallo.
( davide vallieri) |
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Dr Domus Site Admin
gladiatores
Età: 54 Registrato: 10/03/05 22:31 Messaggi: 1637
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velthur ha scritto: | io pensavo ad un’ipotesi più convenzionale, ovvero che si trattasse di una corazza in materiale organico la cui zona addominale era stata “rinforzata” con 4 ordini sovrapposti di frange di cuoio o tessuto (una struttura simile alle pteryges, tanto per capirsi). |
Ed hai perfettamente ragione. Si tratta di un corsetto morbido organico rivestito con ordini orizzontali sovrapposti - di frange o segmenti continui. Che è poi il principio cardine delle cosiddette segmentate organiche, ove al posto delle frange, scaglie o lamelle, troviamo segmenti orizzontali "continui" cuciti e sovrapposti su una sotto-struttura organica (thoromachus). Il principio delle segmentate organiche (loricae-loricae) è esattamente quello delle squamate.
Per intenderci, nulla a che vedere col sistema delle segmentate metalliche, ogni cui lamina è vincolata ad altre simili. Le segmentate organiche sono esattamente come le squamate o le lamellari: rivestimenti supplementari di tuniche robuste (linothorax, laneus thorax, coactilis, etc). _________________ Dario Battaglia
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velthur Ospite
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Durus Sardicus Valerio ha scritto: | quasi tutte le armature non proteggevano il collo e le clavicole in maniera adeguata, ma porca miseria hai un holpon da un metro di diametro che te frega del busto e di rinforzare li quando poi di scannano sul collo che lasci scoperto? |
In linea di principio hai ragione ; però considera che le ferite penetranti all'addome sono state la causa principale di mortalità durante i combattimenti fino alla seconda guerra mondiale (e questo doveva essere già ben presente nell'antichità). In altre parole, credo fosse meno vulnerante una ferita alla parte alta del torace piuttosto che una all'addome; con le conoscenze mediche dell'epoca non penso che riuscissero a limitare l'emorragia e l'infezione seguiti alla perforazione degli intestini o dello stomaco.  |
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Durus Sardicus Valerio Centurio Princeps
Età: 37 Registrato: 22/02/07 13:51 Messaggi: 351
Località: Milano/Oristano
Impiego: studente/gigolò
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si fma se recidi il collo per bene o infili la lama tra scapola e clavicola prendi i polmoni non vorrei dire ma mi sembra piu debilitante quello. e poi ce sempre l'hoplon che ti coprein tutta la tua interezza. _________________ Spiacque assai a un certo Tito Manlio,
di nobilissima stirpe, di vedere così grande insulto rivolto alla propria nazione e che nessuno
di così numeroso esercito si presentasse.
Manlio, per tale ragione, si fece avanti, non
tollerando che la gloria romana fosse turpemente offuscata da un Gallo.
( davide vallieri) |
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velthur Ospite
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La scarsità di protezione per la zona clavicolare e la parte inferiore del collo è un aspetto costante in tutte le armature del mondo greco e romano fin dai primordi (si pensi al duello fra Ettore e Achille nell’Iliade). Mi risulta che ci siano arrivati veramente pochi esempi di protezione per questa zona del corpo: cito la panoplia di Dendra (XIII sec. a.C.: la più antica armatura europea); la gorgiera rinvenuta a Derveni, in Grecia (IV sec. a.C.) ed un’altra ritrovata nella tomba di un cavaliere romano a Catalka, in Bulgaria (II sec. d.C.). Quest’ultima è costituita da un cerchio metallico (diametro circa 18 cm; altezza 7 cm), diviso in due metà e chiuso da delle fibbie; lungo il margine inferiore era fissata una maglia metallica che andava a coprire le spalle del cavaliere. A parte la panoplia di Dendra, le altre due sono sicuramente riconducibili a cavalieri; quindi mi verrebbe da pensare che nel combattimento della fanteria l’esigenza di una protezione per il collo non fosse particolarmente sentita (in effetti, in quasi tutte le rappresentazioni greche di battaglia lo scudo viene utilizzato in una posizione abbastanza alta, tale da coprire anche il collo). |
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Silla Praefectus
Età: 37 Registrato: 12/03/05 19:25 Messaggi: 830
Località: Tergeste
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Anche l'armatura di dendra dovrebbe appartenere più ad un carrista piuttosto che ad un fante, vista la forte corazzatura anche per le gambe... _________________ Silla/Luca Ventura
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"O straniero, riferisci agli Spartani che qui
noi giacciamo, obbedienti ai loro ordini" |
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Durus Sardicus Valerio Centurio Princeps
Età: 37 Registrato: 22/02/07 13:51 Messaggi: 351
Località: Milano/Oristano
Impiego: studente/gigolò
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giusta osservazione infatti chi guidava il carro era molto esposto se leggiamo ll'iliade quelli che morivano subito erano i cocchieri, anzi li miravano apposta e per me è una forma di vigliaccheria visto che non puo offendere e difendersi _________________ Spiacque assai a un certo Tito Manlio,
di nobilissima stirpe, di vedere così grande insulto rivolto alla propria nazione e che nessuno
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Manlio, per tale ragione, si fece avanti, non
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