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GLADIATORI, ESERCITO ROMANO, ATLETICA PESANTE
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Plinius Princeps Senatus
Registrato: 11/03/05 05:08 Messaggi: 2186
Località: Panormus/Balarmuh
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Nel mondo classico greco-romano come è noto avevano importanza e diffusione i giochi sportivi marziali come per esempio il pugilato.
Moltissimi sono stati i campioni che venivano celebrati con una passione accesa da intensa emozione, come avviene oggi in molti per il calcio moderno e altre discipline.
Anche nelle colonie greche italiane, la Magna Grecia, quel mondo era fortemente sentito e presente e moltissimi ne furono i protagonisti attivi divenuti "eroi" agli occhi dei loro ammiratori.
Il trasporto con cui questi li coccolavano non appare ingenuo neanche a noi moderni, se lo confrontiamo a vastissime schiere di tifosi delle varie discipline, oggi più numerosi di prima per una serie di motivi di carattere psico-etologici dove non ultima è stata la presenza capillare delle trasmissioni televisive.
In Grecia e nelle sue colonie, i vincitori di quei giochi venivano mantenuti a vita dalla collettività natale oltre a venire compensati con un consistente premio; inoltre venivano considerati degni di stima ed attenzioni. _________________ Plinius/Ettore Argan
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Ma, se un tiranno usurpa il potere e prescrive al popolo quel che deve fare, è anche questa una legge? (Alcibiade)
Quanto più volgare è l'uomo politico, tanto più stridente è il linguaggio. (P.C. Tacito) |
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Plinius Princeps Senatus
Registrato: 11/03/05 05:08 Messaggi: 2186
Località: Panormus/Balarmuh
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Uno di questi campioni fu Eutimo o Euthymos, nativo di Locri, che divenne tanto famoso da essere noto anche fuori dalla sua città e citato da Eulanio, Plinio, Pausania e Strabone. Divenne noto nel 484 a.c. alla sua prima vittoria.
Era figlio di Asticle e divenne presto eccellente nel pugilato, guadagnando meritevole posto anche in altre discipline atletiche.
La sua fama fu duratura dato che per molto tempo vinse ininterrottamente molte delle gare atletiche che aveva disputato; e con lui, ugualmente famosi e lungamente campioni furono: Agesidamo, Euthycles e Keton. Purtroppo, per i simpatizzanti di questa materia, sono rimasti pochissime notizie sia di questi atleti che delle loro gesta sportive.
La fama e la stima di Eutimo furono grandissime specie per merito di una famosa leggenda nella quale si rese protagonista valoroso nel suo occasionale e intenzionale ruolo di tutore della città di Temesa.
I Locresi erano in guerra con questa città e quando vinsero si trovarono ad affrontare un ostacolo enorme. Un mostro teneva la citta di Temesa in ostaggio costringendola ogni anno a tributo di una delle più belle ragazze della città. Intervenuto Eutimo sconfisse il mostro e liberò sia la ragazza che la città dall'imposizione.
(Raccontano poi che), quando i Locresi Epizefiri presero la città,
il pugile Eutimo scese presso il mostro, lo vinse in duello
e lo costrinse a liberare gli abitanti dal tributo.
(Strabone, Geografia VI, 5)
Naturalmente e sicuramente questo episodio leggendario fece nascere altri miti che contribuirono a diffondere la sua fama. Alla sua morte, avvenuta in circostanze tragiche, fu pianto a lungo sia dai suoi concittadini che da quelli di altre poleis. _________________ Plinius/Ettore Argan
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Ma, se un tiranno usurpa il potere e prescrive al popolo quel che deve fare, è anche questa una legge? (Alcibiade)
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eutimo Ospite
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C'è da dire che però venne battuto da Theogenes di Taso, che però si era anche iscritto al pancrazio e non riusci a gareggiarvi perdendo per rinuncia a causa dello stremante scontro con Eutimo
Citazione: | Poi c'è da nominare Theogenes di Taso che vinse due volte in Olimpia (pugilato nel 480 a.C e pancrazio quattro anni dopo) ed ottenne altre ventun vittorie nelle varie manifestazioni ginnico-religiose. C'è qualche ombra nella carriera sportiva di Theogenes. Nella stessa Olimpiade in cui vinse nel pugilato si era iscritto anche nel pancrazio. Ma, spossato per la vittoria pugilistica, rinunciò a gareggiare e perciò la vittoria venne attribuita al suo avversario |
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eutimo Ospite
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Come Eutimo, anche Agesidamo, figlio di Archèstrato, deve la sua fama al trionfo nei giochi di Olimpia (nel 476 a.C.) nella specialità del pugilato. A differenza di Eutimo, però, le sue imprese ci sono state tramandate attraverso Pindaro, il quale dedicò ad Agesidamo ben due delle sue odi Olimpiche, delle quali ecco alcuni frammenti:
Leggete nella mia memoria dov'è scritto il nome
del figlio di Archèstrato, vincitore ad Olimpia,
perché gli sono debitore di un dolce canto
che mi è sfuggito.
(Pindaro, Olimpiche X, 1-4)
La più alta Giustizia
governa Locri Epizefiri,
e vi si onorano Calliope ed il bronzeo Marte.
Anche lo scontro con Cicno la suprema forza di Eracle vinse:
E Agesidamo, vittorioso ad Olimpia
nel pugilato, abbia gratitudine
per Ila, come Patroclo per Achille.
(Pindaro, Olimpiche X, 17-23)
(O Agesidamo) su di te la lira dal bel suono
ed il dolce flauto spargono grazia
e vasta gloria nutrono le Pieridi, figlie di Zeus.
Anch'io insieme ad esse con solerzia
venni alla gloriosa stirpe di Locri
recando miele alla città dei forti,
ed ho lodato l'amabile figlio di Archèstrato
che vidi in quel giorno vittorioso e valoroso
presso l'altare di Olimpia
bello ed immerso in quella giovinezza
che un tempo, grazie alla Ciprigna,
da Ganimede la spietata morte allontanò.
(Pindaro, Olimpiche X, 113-125)
Ora sappi Agesidamo, figlio di Archèstrato,
che io, per la tua vittoria nel pugilato,
canterò, sulla corona dell'aureo olivo,
una dolce ode (che sarà) ornata
dall'esaltazione della stirpe di Locri Epizefiri.
Recatevi (tutti) laggiù!
Ed alle Muse assicuro
che non incontreranno là
un popolo inospitale o inesperto di arti,
ma fiero in battaglia e sapiente.
(Pindaro, Olimpiche XI, 10-19)
E grazie alle odi (dalle quali questi frammenti sono tratti) scritte da Pindaro, il nome e le imprese di Agesidamo sono giunte sino ai nostri giorni. |
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